martedì 6 ottobre 2009

Emorroidi in gravidanza

Quello delle emorroidi è un problema che riguarda circa il 30% delle donne in gravidanza. A favorirne l’insorgere sono infatti diverse circostanze che si verificano quando si è in attesa di un bimbo, tra cui l’aumento degli estrogeni e del progesterone, l'aumento del volume di sangue e la pressione addominale. La principale causa è probabilmente l’aumento volumetrico dell’utero che, premendo sull'intestino e sulle vene ano-rettali, favorisce la comparsa di emorroidi e di altri problemi quali la stitichezza. Il problema tende di solito peggiorare negli ultimi mesi della gestazione quando il peso del feto aumenta notevolmente e possono aggravarsi ulteriormente durante il travaglio e durante il parto.

Il problema delle emorroidi deve essere affrontato e valutato insieme all’aiuto del medico perché, pur non essendo di per se un problema grave, può portare a complicanze di non poco conto come l’anemia e le ragadi anali. E’ necessario quindi vincere ogni tipo di imbarazzo e chiedere consiglio al proprio medico sui rimedi e le cure di questo fenomeno patologico.

I modi per curare le emorroidi sono diversi, a seconda della gravità e dell’entità del disturbo. Nel caso in cui le emorroidi rappresentino un serio problema il medico può prescrivere una cura a base di farmaci specifici per le varici che non siano nocivi per il feto, oppure a base di creme. Se invece le emorroidi sono insorte da poco tempo e non causano dolori e fastidi eccessivi è probabilmente possibile curarle seguendo alcune semplici regole comportamentali.

Innanzitutto bisognerebbe svolgere un regolare movimento fisico, indispensabile per stimolare la motilità intestinale e favorire il ritorno del sangue venoso al cuore. Ovviamente l’attività fisica deve essere effettuata con tutte le cautele del caso, evitando sforzi eccessivi e dedicandosi ad esercizi appropriati per una donna in gravidanza. L’ideale sarebbe camminare molto, approfittarne quindi per portare a spasso il cane o per una passeggiata in centro. Se già si ha un bambino , è meglio evitare di portarlo in braccio o con il marsupio porta bebè, meglio una carrozzina o un passeggino leggero.

Bisogna poi tenere sotto controllo l’alimentazione, cercando di renderla il più possibile ricca di fibre e di liquidi. In questo modo l’attività intestinale sarà più regolare e l’evacuazione comporterà minori sforzi, con conseguente riduzione del rischio di sanguinamenti. Bisogna inoltre evitare di consumare eccessive quantità di alimenti che potrebbero irritare la mucosa intestinale, come grassi animali, caffè, zucchero, cibi speziati e, ovviamente, alcolici. L’igiene va praticata utilizzando saponi neutri e acqua tiepida e massaggiando con estrema delicatezza. Sono invece da evitare sia l’acqua gelida sia quella troppo calda.

L’abbigliamento dovrebbe escludere indumenti troppo stretti, che potrebbero favorire irritazioni e infiammazioni.

La cosa importante quando si ha a che fare con una patologia come questa è vincere l’imbarazzo ed affrontare il problema. Se non vengono trascurate infatti, le emorroidi non portano a complicazioni rilevanti e spariscono completamente nell’arco dei 40 giorni che seguono il parto. Qualora invece la situazione non dovesse migliorare si può ricorrere ad un piccolo intervento chirurgico che, eseguito in day hospital con anestesia locale, rappresenta una soluzione definitiva.
Niente paura quindi, questo è solo uno dei tanti piccoli fastidi che vale la pena sopportare pur di poter diventare mamme!

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